In un frammento particolarmente inospitale del deserto del Sahara, in territorio algerino, da 30 anni si sono rifugiati una parte di Saharawi che nel 1975 fuggirono dalla loro terra d’origine, il Sahara Occidentale, nel momento in cui la Spagna abbandonò la colonia e il Marocco subito la occupò. Il deserto sahariano algerino non offre nessuna risorsa alimentare. L’acqua presente è spesso salmastra. La loro sopravvivenza è legata prevalentemente agli aiuti umanitari di istituzioni, internazionali. Pur vivendo in una difficile situazione ambientale (55° C in estate e fino a 0°C di notte in inverno) e socio-economica, i Saharawi continuano ad allevare numerosi animali (soprattutto pecore, capre e cammelli) che svolgono un ruolo essenziale sotto l’aspetto alimentare (carne e latte) e sociale.
Nel 1997 nasce l’idea di offrire un approccio di medicina complementare da affiancare alle risorse del Dipartimento di Veterinaria costituito nei campi profughi. Nell’ambito di un progetto Sanità Animale, promosso da Sivtro-VSF Italia e Africa 70, ha avuto inizio il percorso formativo alla medicina omeopatica per i tecnici ed i veterinari del Dipartimento di Veterinaria Saharawi, promosso dall’Associazione Raphael (Centro Studi e Ricerche Medicine Naturali) di Pontasserchio (PI) in collaborazione con vari soggetti tra cui il Comune di S. Giuliano T. (PI), l’Ambulatorio di omeopatia dell’ASL 2 di Lucca, l’Associazione Lycopodium – Homeopathia europea (FI) e l’Associazione Rio de Oro (Marche).
L’omeopatia può rappresentare una vera medicina sostenibile che offre vantaggi di tipo culturale, terapeutico, economico, ambientale e sociale. Ed è per questo motivo che, dopo aver valutato la disponibilità dei sanitari Saharawi ad una formazione professionale di questo tipo, è partito il primo corso veterinario nel 2001. Sono state svolte lezioni teoriche e pratiche, forniti testi in spagnolo, programmi informatici, documentazione video e una farmacia di rimedi omeopatici. Fino al 2006 sono state svolte sette missioni di 7-15 giorni. Nel gennaio 2005 è stata anche realizzata, dietro una loro esplicita richiesta, una missione di fattibilità del percorso formativo per i medici, visitando tutte le wilayas (tendopoli) e realizzando degli incontri con il personale sanitario (medici, infermieri, ostetriche, laboratoristi, odontoiatri, dirigenti). Il percorso di formazione omeopatica ha assunto una valenza più generale considerando fondamentale anche la rivalutazione della loro Medicina Tradizionale. E’ nato così il Progetto DEMHOS (Desarrollo de la Medicina Natural y Homeopatica con el Pueblo Saharaui ) con la speranza che i Saharawi possano ritrovare quella identità sociale e politica di Popolo/Nazione che un giorno possa ritrovarli uniti e indipendenti nel Sahara Occidentale. Il progetto ha ricevuto il concreto appoggio del Comune di San Giuliano Terme, che recentemente, il 13 luglio scorso, ha approvato anche una mozione consigliare di sostegno la popolo Saharawi. L’ultimo sviluppo del Progetto Demhos è stata la collaborazione con l’iniziativa ART (Appoggio alle Reti Territoriali e Tematiche di cooperzione per lo sviluppo umano), promossa da varie organizzazioni delle Nazioni Unite, UNDP, OMS, ILO, UNIFEM, UNHCR e UNOPS ed in particolare si avvale della collaborazione dell’Ufficio UNHCR della RASD, e con IDEASS (http://www.ideassonline.org), un programma che favorisce lo scambio di innovazioni utili allo sviluppo umano nell’ambito della cooperazione sud-sud. Una delle innovazioni individuate riguarda l’esperienza cubana di integrazione della medicina naturale e tradizionale nel Sistema Pubblico di Salute. Sulla base di questi presupposti è stata realizzata nel novembre 2005 una missione congiunta di esperti italiani e cubani di medicina naturale e omeopatica che, oltre ad un lavoro di formazione e di aggiornamento, ha concluso diversi incontri politici che hanno portato all’elaborazione di un progetto di cooperazione per l’integrazione delle Medicine Complementari nel Sistema sanitario saharawi, realizzato sulla base di una specifica richiesta del loro Ministero della Salute. Nell’aprile 2006 si è concluso il primo corso per i tecnici e veterinari saharawi con la consegna dei diplomi rilasciati dalla Scuola di Omeopatia Classica “M. Garlasco” di Firenze (www.lycopodium.it). Intanto i medici continueranno la loro formazione triennale cercando di conciliare l’impegno dello studio con i gravi problemi quotidiani della loro vita di profughi nel deserto.
In vista della messa a punto di partenariati con Amministrazioni locali e servizi interessati a partecipare alla sua realizzazione il Programma IDEASS in collaborazione con la Provincia di Prato e della Provincia di Firenze, ha promosso lo scorso 4 giugno un incontro a cui hanno partecipato i rappresentanti delle amministrazioni locali della Toscana interessate al progetto e partecipanti al tavolo regionale Saharawi, tra cui l’Assessore del comune di Pontedera, D. Pampaloni, coordinatrice del tavolo regionale.
La presentazione del Progetto di Medicina Naturale e Tradizionale nella RASD ha suscitato il vivo interesse dei partecipanti e dalla riunione è scaturito il comune intento di valutare le possibilità di un inserimento delle tematiche dell’integrazione della medicina naturale nei progetti esistenti e la volontà di strutturare in un progetto comune richiedendo l’appoggio degli organismi internazionali e del Ministero degli Esteri.
Info: Mario Facchini, associazione-raphael@email.it
Fonte: Dtt. Elio Rossi
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